Il velo da sposa è un classico accessorio dall’antica tradizione, che sembra essere tornata prepotentemente di moda specialmente dopo le nozze reali di Kate e William e della splendida Kate Moss.
Nelle recenti passerelle italiane ed internazionali si sono potuti ammirare in tutte le forme e tessuti.
Il velo in pizzo di solito si usa quando l’abito possiede già quella trama.
In alternativa, puo’ essere in tulle, ricamato, orlato. Ed ancora a mantilla, a cattedrale, all’americana, a nuvola.
Uno dei piu’ romantici e’ forse il doppio velo, che lo sposo dopo il “Si” solleva per baciare la Sposa.
Il velo da sposa possiede un particolare fascino, aiuta a valorizzare alcuni tipi di acconciatura ed è inoltre ritenuto un accessorio irrununziabile dell’abito nuziale, che non risulta quasi mai totalmente completo senza di esso.
Eppure il velo ha origine molto antiche…
Il velo è inteso nel matrimonio cristiano come simbolo di castità e pudicizia. Questo nasconde allo sposo le sembianze della propria compagna, inducendolo ad impegnarsi attraverso i voti del matrimonio principlamente con l’anima di lei, prima che con la sua bellezza.
Il primo velo risale ai tempi degli antichi Romani ed era indice di buon augurio; veniva posto anche sul capo dello sposo ed era chiamato “flemmum”, come ad indicare una fiamma (immagine richiamata anche dai colori rappresentati solitamente da tonalità di rosso o di giallo) il cui compito era proteggere la coppia dal giorno dell’unione in avanti.
Nel Medioevo il velo veniva fermato al capo con fili d’oro e perline ed era credenza comune che avesse il compito di proteggere la sposa da spiriti maligni e malaugurio.
Nel corso dei decenni questo significato è stato assorbito dalle tradizioni e dalle mode, rendendo il velo un accessorio unico per valorizzare gli abiti nuziali dei migliori stilisti: negli anni ’70 l’abito ha delle linee semplici e spetta al velo il compito di decorare, mentre negli anni ’80 quest’ultimo si fa di nuovo da parte in una moda che fa sfoggio di abiti a sirena molto lavorati.
Il significato non cambia solo nel tempo, ma anche nello spazio e nelle culture. In Giappone, ad esempio, il velo veniva utilizzato come una sorta di elemento di assoggettamento, in quanto serviva alla sposa per nascondere il proprio ego; anche in Cina l’abito tradizionale ha tra i propri accessori fondamentali un copricapo la cui funzione era quella di celare il viso agli invitati e allo sposo. Questo veniva poi rimosso al termine della cerimonia. In Africa invece, il velo non viene utilizzato e, al suo posto, troviamo un particolare copricapo abbinato al vestito.
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